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Pompei ed Ercolano

Il Parco Archeologico di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata

La tragica eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Nel raggio di soli 30 km da Vico Equense, vi è la possibilità di visitare il parco archeologico di Pompei ed Ercolano uno dei Patrimoni Universali UNESCO che comprende in realtà ben 3 aree archeologiche distinte: Pompei, Ercolano e Torre Annunziata. Seppelliti dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., i tre siti rappresentano un fermo immagine della vita romana quotidiana dell’epoca, nonché una testimonianza unica e cristallizzata nel tempo delle tre città distrutte dall’impeto implacabile del vulcano. Il cratere si aprì internamente esplodendo e facendo fuoriuscire grandi quantità di lapilli, sassi e una chilometrica colonna di cenere incandescente. Come una nube scura, che si espandeva nello spazio circostante, la colonna di cenere si abbatté a velocità e temperatura elevate non lasciando scampo a chi si trovasse in quei territori. Fortunatamente, abbiamo numerose testimonianze di personaggi illustri dell’epoca che ci tramandano quei drammatici momenti.

 

Infatti, il fenomeno venne ampiamente e minuziosamente osservato e descritto da Plinio il Vecchio, storico, scienziato e naturalista, all’epoca ammiraglio capo della flotta imperiale nella vicina Miseno. Impossibilitato a sbarcare per via dei numerosi sassi che cadevano, non poté soccorrere la popolazione e si diresse verso Stabia (l’attuale Castellammare di Stabia)  dal suo amico Pomponiano ma trovò qui la morte colpito da cenere e lapilli infuocati. Suo nipote, Plinio il Giovane, rimasto con sua madre a Miseno e presente al momento dell’eruzione, narrò anni più tardi quei tragici avvenimenti nelle sue due celebri lettere allo storico Tacito.

Senza alcun dubbio, si può certamente affermare che si tratta di veri e propri musei a cielo aperto. Paradossalmente l’evento che provocò devastazione e morte, seppellendo letteralmente sotto uno strato di diversi metri di materiali eruttivi Pompei, Ercolano, Stabia, Oplontis e i Campi Flegrei, ci ha donato uno dei siti archeologici più importanti al mondo riportato alla luce grazie a Carlo III di Borbone che ne ordinò gli scavi

Il Sito archeologico di Pompei

Iniziando dal sito più vicino, Vico Equense dista solamente 17 km circa dagli Scavi di Pompei.  La fondazione dell’antica Pompei risale all’VIII sec. a.C. Per opera dei Greci che furono i primi ad insediarsi nella zona . Grazie alla sua posizione strategica che consentì lo sviluppo di un fiorente commercio, Pompei divenne un centro molto attivo e florido non solo dal punto di vista economico anche durante periodo di annessione all’impero Romano.  A distanza di circa 2000 anni da quel tragico accadimento, oggi è possibile ammirare numerosi resti e dipinti, mosaici, oggetti e utensili di ogni genere perfettamente conservati.

Camminando lungo la via principale della città, il Decumano, su entrambi i lati possiamo apprezzare numerosi edifici e un bancone con dei fori che dà sul marciapiede: il Thermopolium. Dai termini “termos“ (caldo) e “poleo“ (vendo), il Termopolio era un punto di ristoro molto in voga nell’Antica Roma in cui era possibile consumare e acquistare bevande calde e, talvolta, anche cibi pronti. Si trattava, in sostanza, di una sorta di antenato dei moderni bar  dalle  dimensioni ridotte, dotato di un bancone con dei fori in cui venivano incassate delle grandi anfore in terracotta contenenti le vivande.
 

Nella parte sud-est dell’antica città sorge l’Anfiteatro che nel suo genere è uno dei più antichi e meglio conservati al mondo. Costruito nel 70 a.C., è il luogo dove si svolgevano i giochi circensi ed i combattimenti dei gladiatori. Con una capienza di 20000 spettatori distribuiti su 3 ordini, è il quarto più grande del mondo preceduto solamente dal Colosseo, dall’Anfiteatro Campano a Caserta e dall’anfiteatro tunisino di El Jem.

Sulle pendici di una collina, sfruttando il costone per la gradinata, troviamo il Teatro Grande dove si rappresentavano commedie, mimi, pantomimi e le famose commedie in lingua osca, le atellane. Di ispirazione chiaramente ellenistica, presenta una forma a ferro di cavallo discostandosi dal tradizionale e classico emiciclo. Il teatro risale al II sec. a.C. ed era in grado di ospitare fino a 5000 spettatori.

Nel Teatro Piccolo, invece, chiamato anche Odeion, si tenevano spettacoli di natura prettamente musicale e declamazioni di poesie. Dalla forma semicircolare inscritta in un quadrato, aveva una capienza di 1300 posti circa. 

Come ogni città romana che si rispetto, anche a Pompei non potevano certamente mancare le terme. Per i romani, infatti, l’espressione Mens sana in corpore sano“ (mente sana in corpo sano)  tratta da un verso del poeta Giovenale, rispecchia il culto dei romani per il corpo ma soprattutto la stretta relazione tra benessere fisico e mentale. Le terme rappresentavano il momento di relax dalle fatiche della giornata, un momento di socializzazione e di confronto sulla vita politica e cittadina.  Addirittura nell’antica Pompei vi erano ben 5 edifici adibite a Terme: le Terme Stabiane, le Terme del Foro, le Terme Centrali, le Terme suburbane e le Terme di Sarno. Tutte dotate della tipica struttura che prevedeva l’esistenza dei canonici Calidarium, Tepidarium e Frigidarium.

 

Tra i principali punti di interesse da visitare, senza dubbio abbiamo il Foro, il centro economico, politico e religioso della città. È situato al termine della Via Marina, e consiste in una piazza pavimentata in travertino di circa 142 metri per 38, dove si amministrava la giustizia e si svolgevano in parte i mercati. Su di esso si affacciavano i principali edifici religiosi. Il foro per 3 lati su 4 presentava un porticato costituito da una loggia a doppio ordine: dorico quello inferiore e ionico il superiore. Il quarto lato, invece, accoglieva il Tempio di Giove.

 

Numerose poi sono le ville private, delle quali solo alcune sono attribuite agli effettivi proprietari, mentre le altre vennero classificate e denominate a seconda dei reperti o degli affreschi caratteristici rivenutivi all’interno. Tra le ville meglio conservate, menzioniamo la Casa del Fauno, la Villa di Giulia Felix, la Casa del Menandro (situate nel centro della città) e la Villa dei Misteri situata quasi fuori dal sito archeologico. Anche se occorre camminare circa 10 minuti per raggiungerla, ne vale la pena in quanto vi è un affresco giunto praticamente intatto, raffigurante l’iniziazione di una donna al culto di Dioniso.

 

Infine, tra gli edifici più noti di Pompei vi è senza alcun dubbio il Lupanare (dal termine latino lupa che indicava la prostituta). I Lupanari nell’antica Roma erano i luoghi preposti al piacere dove i clienti trovavano prostitute, principalmente schiave greche e orientali, che per le loro performance ricevevano tra i due e gli otto assi. La particolarità di queste costruzioni a due piani era che, a differenza delle botteghe, esse erano invece decorate con molta cura. Al piano superiore vi erano le stanze del proprietario e delle prostitute, mentre al piano inferiore vi erano le stanze adibite all’attività propriamente detta. Le stanze, chiuse da una tenda e dotate di un letto in muratura,  erano disposte lungo i lati del corridoio e ogni stipite recava scene erotiche quasi a rappresentare una sorta di descrizione dei  servizi offerti.

Come arrivare a Pompei Scavi da Vico Equense

In treno: Circumvesuviana direzione Sorrento-Napoli

frequenza 1 treno ogni 30 minuti circa

tempo di percorrenza: 19 minuti circa

fermata Pompei Scavi – Villa dei Misteri

In auto: distanza 15 km,  20 minuti circa. SS145, Via Sorrentina. Il percorso prevede il pagamento di pedaggi.

In taxi: circa 20 minuti, tariffa tra i 19 ed i 23 euro.

In bus: circa 26 minuti. Linea Sorrento- Napoli. Frequenza: 1 bus ogni????  Partenza da Corso Filangieri (altezza Stazione Circumvesuviana). Scendere alla fermata Pompei Scavi.

Il Sito archeologico di Pompei

Ad appena 30 km da Vico Equense, sorge il sito di Ercolano che è indubbiamente degno di una visita. Seppur erroneamente considerata una città minore rispetto all’antica Pompei, l’antica città di  Resina occupa comunque un posto importante sotto il punto di vista urbanistico.

Se Pompei era il centro del commercio marittimo e delle attività produttive, Ercolano era considerata la città colta delle ville raffinate e arredate con gusto.

In ogni caso, ricchissima la varietà di edifici, costruzioni, statue ed oggetti in buono stato di conservazione. A differenza di Pompei la visita alle strutture più rappresentative si concentra in circa 2/3 ore. Grazie agli scavi è stato possibile conoscere l’impianto urbanistico che ne testimonia una perfetta organizzazione.  La conformazione della città prevedeva la presenza di incroci perpendicolari e decumani, strade pavimentate con pietre laviche, nonché un sistema molto efficiente di condutture idrauliche e fognature.

Non appena si giunge all’entrata del sito, ancor prima di varcare la soglia della biglietteria, fronte mare, vi è una sorta di passerella da dove abbiamo una prospettiva incredibile della città, con il Vesuvio sullo sfondo. Entrare nella città che venne distrutta dall’eruzione del 79 d.C. è un’emozione da provare assolutamente. Durante questo drammatico evento, tutti i cittadini tentarono inutilmente e disperatamente la fuga, restando seppelliti sotto cumuli di cenere. Proprio questi materiali incandescenti, se da un lato provocarono una tragedia di enormi proporzioni, hanno mantenuto quasi inalterata per secoli la città con le sue case, terme e taverne.

Ad Ercolano, possiamo ammirare case in cui ancora si conservano i due piani originari, i mosaici e spettacolari affreschi che decoravano le stesse. Nella zona più vicina al mare, si trovano le residenze più grandi e lussuose, tra le quali Villa dei Papiri.

Una volta terminata la visita della parte più importante della città di Ercolano, si giunge alla parte bassa, dove ci si imbatte con degli scheletri. Si ritiene che questi scheletri siano degli abitanti che cercarono di trovare riparo dalle ceneri del Vesuvio.

Lungo il percorso sarete catapultati  nella magica atmosfera dell’antica Roma imperiale  e potrete  ammirare numerose case patrizie tra cui la Casa dell’Atrio a mosaico, la casa di Nettuno e Anfitrite e la Casa dello Scheletro. Oltre alle residenze private, numerosi edifici pubblici dove si svolgevano le normali attività quotidiana, tra cui le terme, il teatro, le botteghe dell’antico mercato.

Come arrivare da Vico Equense al Parco Archeologico di Ercolano

In treno: Circumvesuviana direzione Sorrento-Napoli

frequenza 1 treno ogni 30 minuti circa

tempo di percorrenza: 37 minuti circa

fermata Ercolano Scavi (Corso Resina)

In auto: distanza 30,5  km 31 minuti circa, passando per SS145 e A3/E45 Il percorso prevede il pagamento di pedaggi.

In taxi: circa 32  minuti costo tra i 30/40 euro.

In bus: circa 48 minuti. Linea Sorrento- Napoli. Frequenza: 1 bus ogni????  Partenza da Corso Filangieri (altezza Stazione Circumvesuviana). Scendere alla fermata Ercolano-Corso Resina.

Gli scavi archeologici di Oplontis (Torre Annunziata)

Con il nome di scavi archeologici di Oplontis si indica un complesso di reperti archeologici rinvenuti nella zona suburbana pompeiana di Oplontis, che venne travolta e seppellita assieme alle città di Pompei, Ercolano e Stabiae dalla funesta eruzione del 79 d.C.

Il sito archeologico si trova attualmente nel centro di quella che oggi è conosciuta come Torre Annunziata. Quale città di mare, da sempre ha rappresentato un richiamo, facendo delle sue spiagge e delle sue fonti termali una vera fonte di ricchezza.

Tra i principali resti delle strutture originarie appartenenti al sito archeologico, degne di menzione sono la Villa di Poppea (edificata nel I sec. a.C), la Villa di Lucius Crassius Tertius (risalente al II sec. a.C.) e i resti delle Terme del console Marco Crasso Frugi (datate  64 d.C.)

Come arrivare da Vico Equense agli Scavi di Oplonti- Torre Annunziata

In treno: Circumversuviana direzione Sorrento-Napoli

Frequenza: 1 treno ogni 30 min. circa. Tempo di percorrenza: 24 min. circa.

Fermata Torre Annunziata-Oplonti (Da Vico Equense)

In auto: distanza 17,2 km- 21 minuti circa passando per SS 145. Il percorso prevede il pagamento di pedaggi.

In bus: circa 30 minuti. Linea Sorrento- Napoli. Partenza da Corso Filangieri (altezza Stazione Circumvesuviana). Scendere alla fermata Torre Annunziata -Via Veneto

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